C’è chi si innamora dell’amore e chi di una passione, per i ballerini di tango è amore passionale che dura una vita intera. Ma perché si dice che il tango crea dipendenza?
La predisposizione verso un ballo non ha spiegazioni logiche.
C’è chi ama vedere il mondo in punta di piedi, chi si scatena a ritmo di rock and roll, chi si lascia trascinare dalle melodie di un valzer. A ognuno il suo, mi verrebbe da dire e sicuramente ogni tipo di ballo ha il suo pubblico e i suoi appassionati.
Io parlo del mio, della passione per il tango perché è quella che conosco e insegno.
Quand’è che una cosa crea dipendenza, mi chiedo cercando un nesso con il tango.
Sicuramente quando non è scontata perché intrisa di mistero: il tango non è mai uguale, dato che le emozioni cambiano di continuo.
La persona con cui balli non è sempre la stessa, un brano puoi interpretarlo in modi diversi, il tuo stato d’animo influisce sulla prestazione, l’ambiente che ti circonda può incidere sull’emozione.
Prova a immaginare tutte queste varianti quanto possano influire su un giro di tango.
Ecco perché il tango crea dipendenza, non è mai fine a se stesso ed è un’esperienza da vivere sempre piena di imprevisti e misteri.
Una cosa però emerge su tutte, ecco perché si dice che il tango crea dipendenza
Sono le sensazioni che vivi durante un ballo di tango a creare dipendenza
Sono loro a creare maggiore dipendenza.
Quando provi una forte emozione vuoi sentirla ancora e ancora una volta, perché il piacere è così intenso che desideri riviverlo.
Da qui nasce la tristezza dei ballerini di tango che non possono ballare, si privano di sensazioni fortissime positive cui sentono fortemente la mancanza.
Qualcuno lo ha paragonato all’astinenza dalla droga.
Ho letto un articolo che parlava di dipendenza da tango equiparata alla droga. Vorrei che non si esagerasse con questi paragoni, la droga è tutt’altra cosa rispetto al tango e sicuramente un ballerino di tango, costretto a non ballare, non va in crisi di astinenza con tutte le conseguenze che sappiamo derivino invece dagli stupefacenti.
La nostra dipendenza è il desiderio che arde, la voglia di provare i brividi ascoltando un brano, la soddisfazione di interpretarlo mettendo testa e cuore.
La musica è il contatto con l’emozione più intensa che prova un ballerino di tango. La melodia la balli con la mente, le note che compongono una canzone sembra siano opera tua perché ti sono famigliari, le senti risuonare dentro di te, le conosci anche se è la prima volta che la ascolti.
E’ questa la magia che crea dipendenza, l’energia che coinvolge i sensi e che scatena in te quelle endorfine tipiche dell’innamoramento, solo che il nostro non dura 6 mesi, ma una vita intera.
Come fare per non soffrire di astinenza da tango?
Lo dico spesso, basta scegliere il brano che più ci rappresenta, fare spazio in casa e lasciarsi andare.
Per coloro che non hanno un partner sarà sufficiente ascoltare la musica e perché no, hai provato a ballare da solo immaginando che a stringerti sia la più bella delle ballerine?
A presto
Patrizia Gasparin