In questa sezione parlerò di questo straordinario artista cercando aneddoti e curiosità che lo hanno reso così popolare tanto da essere nominato «el bandoneón mayor de Buenos Aires»
Come hai già letto nella prima parte Anibal Troilo veniva chiamato Pichuco.
Cosa vuol dire e chi ha battezzato Anibal Pichuco?
Questo termine “pichuco” sarebbe un vezzeggiativo affettuoso che si usa molto con gli amici un po’ ‘bassi’, una sorta di nostro cucciolo. A dargli questo soprannome è stato il padre che morì quando Anibal aveva solo 8 anni.
Non fu il solo soprannome di Anibal
Venne chiamato anche el Gordo per via del fatto che era un po’ in sovrappeso, el dogor che è un gioco di parole è el gordo rivisitato, persino Budda impomatato, probabilmente passava molte ore al trucco, non lo sappiamo.
Abbiamo saputo che Anibal all’età di 10 anni volle fortissimamente volle il suo primo bandoneòn. La leggenda narra che un giorno il piccolo Pichuco stava giocando a pallone con gli amici in strada quando la palla finì dritta dentro un bar.
Mentre stava per andare a recuperarlo Anibal sentì un suono magico provenire dall’interno del cafè. Si dice che l’incontro tra i due fu un colpo di fulmine che durò tutta la vita.
Disse in proposito Pichuco:
“Il fueye (il bandoneón) mi attraeva tanto quanto un pallone da calcio. La vecchia dovette mendicare un po’, ma alla fine mi diede soddisfazione ed acquistò il mio primo bandoneón: dieci pesos al mese per quattordici rate. E da allora non me ne separai mai più”
Per la vecchia credo intendesse la mamma e anche qui c’è un fatto curioso. Pensa che la mamma pagò in effetti 4 rate per questo strumento e nulla di più. Il negoziante morì all’improvviso senza lasciare alcuna disposizione sulla vendita e soprattutto nessuno reclamò mai il debito.
Ti pensi se mandassi a scuola tuo figlio di musica e dopo sei mesi il maestro ti dicesse, ecco basta suo figlio sa già tutto, non ho più niente da insegnargli. Questo successe a Anibal, il primo bandoneonista capace di passare dal legato allo staccato senza soluzione di continuità.
SAPETE CHI FECE LE DIVISE DELL’ORCHESTRA?
Fu Fiore, il cantante Francisco Fiorentino perché prima di fare questo mestiere fu sarto e ancor prima bandoneonista.
GRAZIE A TROILO NACQUE IL CANTANTE D’ORCHESTRA
Sì perché devi sapere che prima dell’arrivo di Fiore nell’orchestra di Troilo il cantante aveva una funzione molto limitata, in pratica cantava un frammento introduttivo e basta.
Fiore fu il primo cantante a cantare per tutto il brano e nacque così il cantor de orquesta.
Il canto grazie a Troilo acquista un posto centrale e determinante nell’orchestra.
NEGLI STRUMENTI DI UN’ORCHESTRA IL CANTANTE E’ UNO STRUMENTO
Questo pensava Troilo il cantante è uno strumento che suona tra gli altri strumenti.
Grazie a queste innovazioni introdotte da Troilo il tango-cancion diventa anche tango ballabile.
L’orchestra di Troilo suona in maniera emozionale, prepara un’atmosfera suggestiva che introduce il cantante il quale non canta semplicemente, ma sembra interpretare coinvolgenti brandelli di vita.
L’orchestra sostiene il canto e il canto a sua volta esprime la poesia dei testi.
Troilo seppe circondarsi anche dei migliori musicisti, seppe farli crescere artisticamente. I suoi pianisti divennero tutti direttori d’orchestra.
Tra tutti vorrei ricordare EL GATO , Astor Piazzolla, perché era quello con cui Troilo siscontrava più spesso. «No Gato: la gente vuole ballare, non paga il biglietto per ascoltare» El gato era propenso più per la musica da ascolto, ma Troilo lo metteva sempre al suo posto.
Piazzolla dal canto suo adorava Troilo e ancor prima di entrare nell’orchestra passava le serate a trascrivere ciò che il suo futuro direttore suonava al bandoneón, con una particolare analoga attenzione all’arte del pianista di Troilo, Orlando Goñi e diede interpretazioni divenute classiche di brani come Malena.
I TESTI IMPORTANTI QUANTO LA MUSICA E IL CANTANTE
Troilo attribuì grande importanza anche ai testi tanto da scegliere i migliori parolieri del tempo come Manzi, Contursi, Cadicamo, Exposito, Discepolo e altri.
IL SUO PREFERITO FU MANZI con cui scrisse Sur, Barrio de Tango.
Questo disse Troilo di Manzi a proposito del brano “Barrio de Tango”: «Manzi encarna, más que ningún otro, la presencia de la poesía en la letra del tango».
Manzi fu autore e innovatore quanto Troilo, con il suo linguaggio vero ed insieme poetico inaugurò una nuova maniera di scrivere testi di tango.
Nel 1943 Troilo e Manzi danno vita a un incisione storica di Malena, una versione paradigmatica per l’equilibrio nella relazione tra il canto, il testo poetico e l’interpretazione musicale, un arrangiamento che è diventato un classico.
Grazie al suo stile musicale Troilo seppe rinnovare il repertorio con interpretazioni e arrangiamenti che oggi sono diventati dei classici, ricordiamo Quejas de bandoneon.
Nella terza e ultima parte vedremo Troilo in veste di compositore