Che cosa sono i barrios argentini? Sono i migliori quartieri della città.
Ti è piaciuto il primo viaggio che abbiamo fatto a Buenos Aires?
Se te lo sei perso clicca sulla parola Buenos Aires e dai un’occhiata ai meravigliosi luoghi che ho visitato. Ricordati di dirmi quelli che ti sono piaciuti di più.
Ora ti farò conoscere i barrios della città, riprendiamo il nostro viaggio e sono sicura che alla fine sarai meglio di una guida turistica.
Innanzitutto devi sapere che i quartieri di Buenos Aires hanno una forte connotazione italiana. Molti infatti sono stati fondati da nostri connazionali e i loro cognomi li troviamo in Villa Devoto, Barrio Palermo, Villa Soldati e Villa Lugano.
Ci sono veri e propri quartieri abitati da comunità italiane come La Boca, Barrancas e Nueva Pompeya.
Ti riporto un attimo a Barrio de Palermo, è vero lo abbiamo già visitato, ma non ti ho fatto vedere una cosa importante.
Ah prima però ti dico le due versioni dell’origine del nome: qualcuno lo associa a Giovanni Domenico Palermo, un siciliano che nel 1590 comprò questo vastissimo terreno, altri dicono che potrebbe derivare da un convento dedicato a San Benedetto da Palermo, comunque sia anche i Santi comunque sono italiani e vengono molto venerati in BA.
Ecco la prima tappa: il parco Rosedal con le sue ben 15mila piante di rose, dici che riusciremo a vederle tutte?
Dopo andremo a fare un salto a Los Bosques dove ci sono due laghi artificiali con animali e piante acquatiche.
No, non dirmi che hai già nostalgia di casa.
Allora andiamo a mangiare al rione “little Italy porteño” , lì c’è l’imbarazzo della scelta tra localini e ristoranti italiani. Pensa che Barrio de Palermo è così vasto che hanno dovuto suddividerlo in rioni.
Ora mangiamo in velocità qualcosa che poi ti porto a Barrio Belgrano, che è vicino.
Barrio Belgrano
Belgrano fu il creatore della bandiera argentina, Manuel Belgrano per l’esattezza. Questo è un quartiere che fu quasi desolato fino al 1870 quando l’aristocrazia che abitava a Monserrat, a sud di Plaza de Mayo, si trasferì tutta per paura di prendersi la febbre gialla dai soldati che erano appena tornati dalla guerra del Paraguay. Poi intorno al 1950 divenne la residenza preferita dell’alta borghesia inglese. Oggi come vedi è tutto china, qui vive la comunità cinese ed è molto radicata.
Se hai voglia facciamo un giro proprio a Barrio Monserrat, devi vedere il Monolito km 0 da dove parte tutta la rete stradale argentina. Visto che ci siamo visitiamo el Palacio del Congreso, troverai una certa somiglianza con il Campidoglio di Washington.
Senti, c’è un barrio molto particolare le cui strade sono tutte al femminile: Barrio Puerto Madero
So che ti annoia la storia ma te la farò breve.
Quando nacque Buenos Aires il più grande problema era che le navi non potevano raggiungere la città perché la riva del fiume era poco profonda. Nel 1882 il governo diede l’incarico a Eduardo Madero per costruire un nuovo porto e dare alla città una nuova veste.
Oggi è uno dei barrio giovane, frizzante e pieno di vita, del vecchio porto non è rimasto più niente, ma il ponte della Donna Puente de la Mujer è molto famoso, facciamo una foto dall’alto e poi ti dico chi lo ha fatto.
Il progettista fu Santiago Calatrava, ti ricorda qualcosa?
Quelle in fondo sono due navi che hanno tanto da raccontare se vuoi visitarle, Fragata Samiento e Corbeta Uruguay, altrimenti ci spostiamo nella Reserva Ecologica Costanera Sur, una riserva ecologica straordinaria.
Qui vicino c’è Barrio La Boca, ti va di sentire parlare la nostra lingua?
Forse sentirai parlare ligure perché quando immigrarono si trasferirono qui, oggi è uno dei quartieri più celebri e visitati della città.
Hai notato quanto sono alti i marciapiedi? E’ perché il fiume de La Plata inonda facilmente e per proteggere le case era l’unica soluzione.
Caminito, ricordi l’abbiamo fatta nel primo viaggio.
Sì è proprio quella delle casette dipinte, del tango improvvisato per la strada e degli artisti che si esibiscono a tutte le ore.
Dai facciamola per un pezzo e poi andiamo a vedere un po’ di personaggi che hanno fatto la storia dell’Argentina al museo de Cera de la Boca.
bdr
Sì, bravo ti sei ricordato che qui c’è lo stadio Alberto Josè Armando noto come la Bombonera e dato che stiamo parlando di calcio, ti andrebbe di vedere la casa di Diego Armando Maradona?
Eccola qui, bella vero?
Ci troviamo in Villa Devoto, praticamente il giardino di Buenos Aires. Il nome deriva da Antonio Devoto, italianissimo, uno dei più celebri uomini d’affari dell’Argentina del XIX secolo che acquisì i terreni dell’attuale quartiere di Buenos Aires per costruirvi una “villa”, cioè un paesino.
Oggi Devoto resta un quartiere residenziale con case basse e con molto verde pubblico e qui ha vissuto Diego Armando Maradona da piccolo. Anzi credo che la famiglia abiti ancora qui.
Ti ho lasciato per ultimo il Barrio di San Telmo perché qui vedi la vera argentina, si respira ancora l’aria bohémenien e questo barrio racconta del passato antico della città.
Questa storia la devi sentire, è davvero interessante.
Nel 1871 Buonos Aires fu colpita dalla febbre gialla e non risparmiò nessuno, neppure questa zona abitata dalle famiglie più ricche della città. Chi sopravvisse si trasferì a settentrione lasciando le residenze in fretta e furia.
Quando arrivarono gli immigrati europei non sapendo dove stare occuparono questi edifici coloniali. Intere famiglie vivevano in piccole stanze in pessime condizioni.
Mentre il nord diventava sempre più ricco, questo barrio era al declino più orrido, tanto che si pensò di demolirlo definitivamente.
Poi nel 1970 fu creato un mercato di oggetti antichi nella Plaza Dorrego e grazie al nuovo afflusso di gente che lo visitava il barrio si salvò.
Siccome anche i dintorni di Buenos Aires sono fantastici ti porto a vedere El Tigre, sono solo 28km dalla città, li merita tutti.
Perché si chiama El Tigre?
Bella domanda e non ci crederai ma in questa zona si cacciavano tigri o giaguari, per questo si chiama così.
Tutta questa area un tempo era abitata da agricoltori europei immigrati, grazie al porto trasportavano frutta e legno, anche oggi potremmo vedere sul corso del fiume del Paranà un trasporto di legname, se siamo fortunati.
Da qui se ti va potremmo prendere un battello e andare lungo il fiume, visitare qualche isolette vicino, ci sono dei ristoranti eccellenti e il paesaggio è incantevole.
Prima di salutarci ti faccio scegliere cosa visitare nell’ultimo barrio: Recoleta.
Sicuramente noterai le case lussuose di questo quartiere, , ma dimmi, preferisci far visita al Museo Nazionale di Belle Arti oppure vuoi andare al cimitero?
In entrambi i casi farai un’ottima scelta.
- Al museo ci sono delle collezioni permanenti di opere di maestri argentini, ma trovi anche lavori di Picasso, Goya, Manet, Renoir, Van Gogh, Rubens, Cèzanne e altri grandi famosi artisti.
- Sì ti parrà un po’ strano visitare un cimitero, ma semi credi è uno dei posti più visitati di BA. Intanto puoi vedere la tomba di Evita Peron e poi le sculture, i templi, le statue, praticamente è un museo all’aperto di ben 50.000mq.
Bravo, a Barrio Rocoleta c’è la Floralis Genérica, il fiore più grande al mondo.
Bueno, vamos a ver la flor.
Peccato che non sia mattina perché potremmo assistere all’apertura dei petali. Ogni notte il fiore chiude i suoi grandi petali per aprirli ogni mattina dando il benvenuto al nuovo giorno.
Con questo direi che conosci alla perfezione i migliori barrios della città, spero ti sia piaciuto anche questo viaggio, fammelo sapere e dimmi dove vorresti trascorrere un giorno intero.
Ci vediamo al prossimo tour, andremo a ballare nelle migliori milonghe di Buenos Aires.
A presto
Patrizia Gasparin