Ballare il tango produce endorfine, per la precisione genera addiction: crea dipendenza.
E’ come quando ti innamori di uno sport e non ne puoi fare a meno, il tango argentino ha gli stessi effetti sulle persone che lo ballano: finita la lezione torni a casa con una quantità di endorfine che non aspettano altro di essere riprodotte.
Dal punto di vista neurofisiologico, poi, bisogna tener conto che alla base c’è la musica, e la musica regala gioia, con il rilascio di dopamina, per non parlare dell’abbraccio prolungato che fa aumentare l’ossitocina: “l’ormone dell’amore.”
Nel corpo e nella mente si hanno delle risposte a stimoli che provengono dall’interno e dall’esterno.
Tutti i ballerini di tango confermano che migliorano molti aspetti, vediamo quali:
- Aumento della frequenza cardiaca
- Riduzione delle tensioni
- Rilassamento dei muscoli facciali
- Postura migliorata
E’ difficile riconoscere tutte le emozioni che il tango produce singolarmente, ma il sentire comune può essere classificato e per lo più sono questi i miglioramenti che il tango produce.
E’ una fonte di emozioni inesauribili, un’occasione unica per imparare a ascoltare e ascoltarsi.
Mentre si balla si medita, anche se lo facciamo inconsciamente perché l’ascolto entra in azione non appena ci lasciamo andare.
La musica, l’abbraccio e il respiro ampliano la nostra consapevolezza e scioglie anche qualche nodo che magari avevamo irrisolto.
Pensa per esempio al solo fatto di lasciarsi andare, di come si reagisce di fronte ad un errore, dell’atto di fidarsi, non sono forse azioni che ogni giorno nella vita quotidiana dobbiamo rendere conto a noi stessi?
Non essendo un ballo con passi prestabiliti, abbiamo l’occasione di accendere la nostra fantasia e la creatività. Ecco perché gli studi neuroscientifici concordano sul fatto che il tango argentino sia un potente antidepressivo.
Gli effetti della felicità durano oltre la lezione, non si vede l’ora di ritornare a ballare per riprovare le stesse emozioni, potrai sicuramente confermarmelo.
E’ come mangiare un cioccolatino e resistere nel prenderne un secondo, magari un terzo: direi che è quasi impossibile, vero?
A me piace definirlo un’amorevole gentilezza che accarezza la mente, un’opportunità per crescere e conoscersi.
Sei d’accordo con quello che penso, fammi sapere cosa ne pensi scrivendo sui commenti la tua opinione, sai che ci tengo.
A presto
Patrizia